Ricerca Scientifica


Un’area protetta, oltre al fine primario di proteggere gli habitat e le specie che ci vivono, ha anche altre importanti funzioni tra le quali la ricerca scientifica. Infatti, un ambiente tutelato è un ottimo laboratorio naturale per studiare la biologia di piante ed animali e la loro ecologia, ossia l’interazione con gli altri esseri viventi e l’ecosistema. 

Nella Riserva di Castel Cerreto si sono svolte numerose ricerche scientifiche e altre altre sono ancora in corso. 

I primi studi, avviati alla fine degli anni novanta e conclusi nel 2014, hanno riguardato la flora della riserva e sono stati raccolti in due volumi, il primo pubblicato nel 2004 (GUIDA BOTANICA DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE “CASTEL CERRETO”, a cura di Gianfranco Pirone e Giuseppe Torresi) e il secondo pubblicato nel 2017 (FLORA E VEGETAZIONE DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE “CASTEL CERRETO” a cura di Gianfranco Pirone, Davide Baiocco, Giampiero Ciaschetti, Anna Rita Frattaroli). Un vero e proprio censimento di tutte le specie vegetali presenti e le interazioni tra esse, ovvero il modo in cui tendono ad associarsi, ccostituendo delle vere e prorie comunità.

Contemporaneamente, furono avviati studi su anfibi, rettili e micromammiferi, specie solitamente poco conosciute ma molto importanti, anche perchè significative per lo la conoscenza della qualità ambientale di un ecosistema. Le ricerche, svolte per oltre dieci anni, hanno portato alla identificazione di 7 specie di anfibi, 10 specie di rettili, 16 specie di micromammiferi (6 insettivori e 10 roditori) e 8 specie di chirotteri (pipistrelli). I dati sono stati raccolti in una  pubblicazione, nel 2010 (ANFIBI, RETTILI E PICCOLI MAMMIFERI, a cura di Vincenzo Ferri e Christiana Soccini).

Lo studio più lungo è stato quello sugli uccelli. Iniziato praticamente alla fine degli anni novanta, si è protratto per 15 anni con osservazione diretta, analisi delle nidificazioni, esame delle borre, ascolto dei canti e cattura per inanellamento. Quest’ultima, effettuata da personale qualificato, ha interessato una superficie utile di riferimento di circa 40 ettari, in quattro anni, a cadenza di 10 giorni e ha permesso la cattura, con reti che non creano alcun danno ai volatili, di 764 esemplari di 40 specie diverse, che sono state schedate, inanellate e poi liberate. Anche questi dati sono stati raccolti in una pubblicazione (GUIDA ORNITOLOGICA DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE CASTEL CERRETO, a cura di Carlo Artese e Cesare Baiocco), edita nel 2013.

Altre ricerche, come quella sui lepidotteri, iniziate da diversi anni, sono tuttora in corso,  ma i dati non sono ancora sufficienti per stilare un rapporto completo.

L’ultimo studio, avviato a ottobre 2017, con l’Università di Teramo e l’Associazione Project Wolf Ethology prevede il monitoraggio del territorio della Riserva Naturale e delle zone limitrofe, per un periodo di tre anni con lo scopo di raccogliere dati attendibili sulla presenza di grossi mammiferi, quali cinghiali, lupi, cervi e caprioli.

Le ricerche hanno comunque evidenziato, in ogni campo, la presenza di specie rare (quali la raganella, Hyla intermedia, iltritone italico, Lissotriton italicus, l’averla piccola, Lanius collurio), o insospettabili, (come la vipera, Vipera aspis).  

Tutte le ricerche sono comunque soggette a continui aggiornamenti, frutto di nuove osservazioni.